Le Dismissioni

Incontri d'arte


L'incontro con Valeria Cademartori e la sua pittura è il primo di una serie di conversazioni, di confronti, che mi auguro possano offrire l'occasione per un dialago fra artisti, appassionati e critici, alimentato, provocoto, dalle opere in mosfra. Con una serie di lavori sull'Ilva di Bagnoli, un'acciaieria dismessa alcuni anni fa ed in parte venduta ai Cinesi, ci perviene per immagini, per frammenti prospettici monumentali ciò che anche Ermanno Rea nel suo romanzo "La dismissione" avevo assunta a metafora del disfacimento di Napoli. In un momento in cui il disagio e il disorientamento pervadono la nosfra quotidianeità, poter anche solo scoprire, individuare il senso delle opere di un artista e del suo agire in una società cosi complessa, può contribuire a non sottovalutare la bellezza dell'arte quale viatico per l'esercizio quotidiano della fatica di vivere in un mondo che disattende troppo spesso le regole di una civile convivenza. Le contraddizioni che segnano il paesaggio urbano, i luoghi e gli spazi delle nosfre attività, dei nostri silenzi e delle nostre impossibilità, si mostrano nella pittura di Valeria fatta di luce e di colore, di dignità restituita a ciò che è destinato ad essere dismesso nell'incuria o nella disgregazione. Quello che rimane dei grandi silos, degli altiforni e dei condotti arrugginiti, viene esaltato dalle sue pennellate rigorose, impastate di luce, quasi vivificato da bagliori incandescenti, Valeria, con la sua pittura, riesce a catturare visivamente quello che solo alla poesia è concesso: indicare sommessamente che la vita può ricominciare anche dal disfacimento.

Antonio Finelli



clicca per ingrandire clicca per ingrandire clicca per ingrandire clicca per ingrandire clicca per ingrandire clicca per ingrandire clicca per ingrandire clicca per ingrandire clicca per ingrandire clicca per ingrandire clicca per ingrandire clicca per ingrandire

<<< Torna al menu "Mostre"